Aree terapeutiche

La scelta di IBSA nella fertilità: il modello naturale

Una metafora per promuovere la fertilità e la formula video per creare emozione e raggiungere con un messaggio chiaro ed evocativo i medici prescrittori di farmaci per la fertilità. È così che IBSA Group ha deciso di raccontare un principio a cui l’azienda si è ispirata fin dall’origine per la realizzazione dei propri prodotti farmaceutici nell’area della riproduzione medicalmente assistita (PMA).

Stiamo parlando del ‘modello naturale’: IBSA infatti crea prodotti che sposino il più possibile la fisiologia umana, utilizzando formule sempre più naturali, con meno eccipienti e creando formulazioni alternative a quelle già esistenti. Come nella realtà, così è anche nella comunicazione: la chiave di scrittura del video che racconta i prodotti e l’attività di IBSA sulla fecondazione medicalmente assistita, è appunto, la natura.

La campagna mira, infatti, a sensibilizzare le persone all’importanza del modello naturale come fonte d’ispirazione e come elemento di scelta farmacologica nel campo della Fertilità. A fare da testimonial è la bacca dell’alchechengi racchiusa nel suo frutto, che nelle sue forme evoca, soprattutto nei medici, l’aspetto dell’apparato riproduttivo femminile, un utero con un feto o un ovaio con l’ovulo al suo interno.

“La nostra idea – racconta Paola Fasola Senior Scientific Advisor & Mktg Manager di IBSA Group – era quella di far sentire l’azienda a fianco delle donne, giorno dopo giorno, per tutta la durata del loro percorso alla ricerca della gravidanza”.

Una vicinanza che IBSA ha trasmesso anche ai clinici: ne è una prova il successo avuto dai congressi ‘virtuali’ realizzati durante il lockdown connesso alla pandemia di COVID19. “I simposi – afferma Paola Fasola – che si sono dovuti trasformare in format online (webinar) per via dell’emergenza Covid-19, hanno riscontrato grande successo in termini di partecipazione da parte dei medici ginecologi. Questa modalità sembra infatti andare incontro alle esigenze dei clinici in quanto per loro è sempre molto difficile lasciare la sede lavorativa e viaggiare per andare a un congresso. In questo modo, invece, diventa davvero più agevole veicolare il messaggio scientifico”.