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Quando la cultura diventa cura: la “Prescrizione sociale” al centro del quinto corso universitario di Cultura e Salute

Oltre a essere una forma di espressione, arti e cultura possono diventare strumenti di cura. È da questa convinzione che, da cinque anni, prende vita il corso universitario di Cultura e Salute, promosso da IBSA Foundation per la ricerca scientifica insieme alla Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI) e alla Divisione Cultura della Città di Lugano.

L’edizione 2025, che si è svolta dal 6 ottobre al 24 novembre al Campus Est dell’USI, ha posto al centro il tema della prescrizione sociale, un approccio innovativo che, alle terapie tradizionali, vuole affiancare attività artistiche, culturali, sportive e di volontariato per migliorare la salute e il benessere delle persone.

LA PRESCRIZIONE SOCIALE: UN NUOVO MODO DI INTENDERE LA CURA

Con il titolo Medici e Prescrizione Sociale. Curare con sport, natura, cultura e volontariato, il corso ha riunito studenti, medici e tutte le persone interessate, per esplorare una pratica già riconosciuta in molti Paesi – tra cui Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo e Canada – come parte integrante delle politiche di salute pubblica.

Cultura e Salute

L’idea alla base del social prescribing è che i medici possano “prescrivere” – oltre ai farmaci e ai trattamenti clinici – anche esperienze capaci di rafforzare la salute mentale e fisica, per esempio un corso di musica, una camminata di gruppo nella natura, un laboratorio artistico, un’attività di volontariato. Il processo è sostenuto dai link workers, figure professionali specializzate che operano come mediatori tra pazienti, medici e realtà del territorio, orientando ciascuno verso attività che rispondono alla domanda “cos’è importante per te?”.

Curato dal comitato scientifico composto da Enzo Grossi, Luigi Di Corato, Silvia Misiti e Julia Hotz, il programma del corso ha proposto sette incontri aperti al pubblico, ciascuno introdotto da un keynote speech seguito da un dibattito con un esperto. 

Le lezioni hanno offerto una panoramica aggiornata sugli studi più recenti e sulle applicazioni concrete della prescrizione sociale, delineando un modello di medicina capace di integrare conoscenze scientifiche e dimensione relazionale. La sentita partecipazione del pubblico ha confermato l’interesse crescente verso pratiche mediche che uniscono salute, cultura e responsabilità sociale.

DALLO SPORT ALL’ARTE, FINO AL VOLONTARIATO: LE VIE COMPLEMENTARI DELLA SALUTE

Nel corso degli incontri, i relatori hanno analizzato le principali forme di prescrizione sociale. La prima lezione, tenuta da Enzo Grossi e Julia Hotz – giornalista e autrice del libro The Connection Cure – ha fornito il contesto teorico e scientifico, preparando i partecipanti ai temi trattati nelle sessioni successive. 

Mandy Zhang, professoressa di medicina dello sport a Singapore, ha approfondito il ruolo dell’attività fisica come strumento di prevenzione e di gestione delle malattie croniche. 

Qing Li, professore e presidente della Japanese Society of Forest Medicine, ha presentato i risultati delle ricerche condotte in Giappone sulla nature therapy, che evidenziano come il contatto con la natura possa ridurre lo stress e favorire la concentrazione. 

Con la professoressa Anita Jensen della Lund University (Svezia) si è discusso invece di Arts on Prescription, ovvero dell’impatto delle attività creative nel promuovere benessere psicofisico e legami sociali, mentre Julianne Holt-Lunstadt, della Brigham Young University (USA), ha affrontato il tema della solitudine e dell’isolamento sociale, oggi riconosciuti come veri e propri problemi di salute pubblica. 

Un ulteriore approfondimento è stato dedicato al volontariato, analizzato come pratica in grado di rafforzare la coesione comunitaria e il senso di appartenenza.

 

Cultura e Salute

A concludere il corso, nell’ultima lezione è stato presentato il progetto pilota di arte su prescrizione medica promosso dalla Città di Lugano, da IBSA Foundation e dall’Istituto di Medicina di Famiglia dell’USI, in collaborazione con LAC edu

Questo progetto intende esplorare l’impatto positivo delle attività artistiche e culturali sulla salute e il benessere della popolazione over 65 affetta da patologie croniche legate allo stile di vita. L’obiettivo è quello di sperimentare e diffondere un nuovo paradigma di cura, che integri sanità, cultura e formazione. Il progetto punta a generare benefici diretti per i partecipanti, ridurre l’isolamento sociale e fornire evidenze utili a livello nazionale che potrebbero favorire l’integrazione della cultura nelle politiche sanitarie cantonali e federali.

Dopo quattro anni, in cui sono stati affrontati gli effetti delle arti e delle attività culturali sul benessere fisico e mentale delle persone, la quinta edizione del corso di Cultura e Salute si concentra sulla prescrizione sociale. All’interno del progetto Cultura e Salute la prescrizione sociale diventa ora un tema centrale, con l’avvio di uno studio pilota che ne verificherà l’impatto. Un passo che rafforza la missione del progetto: dimostrare come le attività culturali possano essere veri strumenti di salute e benessere.” – ha sottolineato Silvia Misiti, Direttore di IBSA Foundation per la ricerca scientifica.  

Le lezioni saranno rese disponibili sul sito del progetto Cultura e Salute alla pagina: www.ibsafoundation.org/it/progetti/cultura-e-salute/corso-universitario-2025