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IBSA sostiene uno studio pilota in USA per il trattamento della SARS-CoV2

Sono incoraggianti i risultati di un importante studio pilota statunitense, – realizzato con il contributo di IBSA e appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Chest, – che ha confermato il ruolo protettivo di una formulazione sottocutanea di progesterone nei pazienti di genere maschile in corso di infezione da COVID-19.

Lo studio è stato condotto dai ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles con la collaborazione di IBSA, leader nella produzione di progesterone sottocutaneo per il trattamento dell’infertilità, che ha affiancato l’università californiana UCLA e il team del Cedars-Sinai fornendo loro l’ormone necessario per lo studio clinico, previa autorizzazione della Food and Drug Administration statunitense.

Il team del Cedars-Sinai Medical Center, guidato da Sarah Ghandehari, ha verificato che il progesterone svolge un ruolo protettivo in caso di infezione da COVID-19, ed è stato in grado di ridurre la gravità della malattia, la necessità di ospedalizzazione e di supporto respiratorio.

Allo studio hanno partecipato 42 pazienti di età media 55 anni, ricoverati per SARS-CoV-2 con evidente coinvolgimento delle basse vie respiratorie, che sono stati assegnati in modo casuale a un gruppo di controllo trattato in modo tradizionale (22 pazienti) o a un gruppo di trattamento, nel quale alla terapia convenzionale sono stati aggiunti 100 mg di progesterone per via sottocutanea due volte al giorno per cinque giorni (20 pazienti). Stando ai risultati, nei pazienti trattati con progesterone è stato possibile ridurre di 3 giorni il supporto respiratorio e di complessivi 2,5 giorni la durata del ricovero rispetto ai controlli, senza eventi avversi gravi attribuibili al progesterone.

I risultati sono dunque molto promettenti e suggeriscono che la somministrazione di progesterone in associazione con la “ terapia standard” possa costituire un approccio sicuro ed efficace al trattamento di COVID-19, migliorando le condizioni cliniche dei pazienti con malattia grave. Lo studio reso possibile grazie anche alla collaborazione dell’R&D Scientific Affairs in Washington D.C. ha aperto la strada a ulteriori ricerche che comprendono popolazioni più ampie ed eterogenee, incluse le donne in post-menopausa, per stabilire definitivamente il grado di efficacia clinica e di sicurezza di questo protocollo terapeutico.

La formulazione sottocutanea di progesterone, prodotta da IBSA ha un alto grado di tollerabilità locale e sistemica, – afferma Giuseppe Roberto Mautone, Head of IBSA Group R&D Scientific Affairs, – ed è tale da poter essere utilizzata per questo tipo di studi. Siamo lieti di aver assistito il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles in questo studio pilota e aver dato l’opportunità a Sarah Ghandehari e al suo team di comprendere meglio alcuni dei meccanismi alla base dell’infezione da COVID-19”.