Si chiama InCube, acronimo che sta per INtegratori INnovativi per l'INfiammazione, il progetto di nutraceutica che IBSA ha presentato, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) “Imprese e competitività” 2014-2020, insieme al Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli e a Okolab, una società all’avanguardia nella ricerca biomedica. L’11 maggio scorso il progetto ha ottenuto il via libera del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) ed entra adesso nella fase attuativa, ovvero lo sviluppo di integratori alimentari innovativi per la prevenzione e il trattamento non farmacologico di stati infiammatori cronici.
Il progetto InCube si propone infatti di mettere a sistema, in modo sinergico, le competenze delle imprese con l’Università pubblica, e vedrà coinvolti i tre poli di ricerca italiani di IBSA, nelle rispettive sedi di Ariano Irpino, Cassina de’ Pecchi e Lodi. L’investimento totale sul progetto di ricerca, sfiorerà i 5 milioni di Euro in un arco temporale di 3 anni.
“IBSA, in qualità di soggetto capofila, contribuirà con una quota di circa 3 milioni. L’obiettivo finale del Progetto è quello di sviluppare e validare, con uno studio sull’uomo, almeno due integratori alimentari innovativi per stati infiammatori cronici” commenta Andrea Giori, Head of Research & Development, IBSA Farmaceutici Italia.
Il modello di innovazione alla base del progetto è quello dello sviluppo di integratori clinicamente testati per il completamento delle linee farma, attraverso una sinergia di indicazioni e di promozione scientifica. Particolare attenzione sarà dedicata ai bisogni delle persone, perciò IBSA favorirà lo sviluppo di forme di dosaggio innovative come le capsule di gelatina molle e i film orodispersibili, che tengano conto delle esigenze di specifici gruppi di persone quali i bambini, gli anziani, i disfagici e i viaggiatori.
“Per tutti questi gruppi gli integratori in film orodispersibile, tecnologia che vede IBSA tra le aziende di riferimento a livello mondiale, costituiscono una delle forme di dosaggio più vantaggiose e che può essere sviluppata, industrializzata e prodotta in uno degli stabilimenti italiani del gruppo, realizzando una filiera interamente Made in Italy” conclude Giori.
L’approvazione del progetto da parte del MISE e la conseguente concessione delle agevolazioni previste, tra cui un contributo diretto alla spesa, è arrivata al termine di un lungo e rigoroso processo di selezione durato più di un anno, che ha premiato solo i migliori tra i 137 progetti presentati nell’ambito della tematica “nutraceutica” dell’area Agrifood del PON.