L’acido ialuronico e i nuovi complessi ibridi cooperativi

Più volte nel corso degli anni Arturo Licenziati sintetizza così la sua visione imprenditoriale:
“Noi non possiamo competere con i ‘mostri sacri’: la nostra ricerca deve essere rivolta a risolvere i bisogni pratici di medici e pazienti. È questo l’unico modo per far crescere una piccola azienda”.

Grazie alle sue proprietà, l'acido ialuronico (HA) può essere impiegato in vari settori in ambito medico e cosmetico. Le sue diverse applicazioni dipendono dal peso molecolare e dal grado di purezza.

Per anni, l'estrazione da tessuti animali è stata il metodo principale di produzione dell’acido ialuronico. Nel 1989, Shiseido è stata la prima azienda a svilupparne e brevettarne la produzione fermentativa.

Per produrre acido ialuronico con il processo di biofermentazione vengono utilizzati diversi batteri e le fasi più importanti per ottenere un prodotto con un elevato grado di purezza sono l'estrazione e la purificazione.

Nel 2011 Arturo Licenziati avvia una nuova iniziativa imprenditoriale con Altergon Italia, sviluppando e brevettando un innovativo processo di fermentazione biotecnologica per la produzione di acido ialuronico con un elevato grado di purezza.
Il brevetto riconosce l'originalità del processo di produzione di acido ialuronico per applicazioni farmaceutiche iniettabili. Altergon è oggi tra le prime aziende al mondo nella produzione di acido ialuronico di purezza iniettabile.

Sebbene sul mercato siano presenti numerosi prodotti a base di acido ialuronico, negli ultimi anni IBSA ha sviluppato alcune innovazioni in collaborazione con l’Università Vanvitelli di Napoli (Prof. De Rosa e Prof.ssa Schiraldi). 
Tra queste, spiccano i nuovi complessi ibridi cooperativi di acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare (H-HA e L-HA) e di acido ialuronico e condroitina sodica (SC) non solfata, sviluppata presso i laboratori biotecnologici del sito IBSA di Qingdao Huashan Biochemicals (IBSA China).

Il portafoglio di prodotti IBSA a base di acido ialuronico comprende una gamma di preparati sviluppati per uso intra-articolare, per trattamenti di medicina estetica, per la cicatrizzazione delle ferite e per soluzioni uro-ginecologiche. 

I complessi ibridi di acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare (HA-HL)

Attraverso la tecnologia NAHYCO (ossia “complesso ibrido di sodio ialuronato”, un processo termico unico e brevettato che si realizza nel sito di Lodi), gli acidi ialuronici ad alto e basso peso molecolare vengono miscelati per produrre un complesso ibrido cooperativo, in cui le catene corte e lunghe sono legate da legami a idrogeno senza l'uso di agenti chimici reticolanti. 
Questo trattamento innovativo consente di:

  • raggiungere un'elevata concentrazione di acido ialuronico senza compromettere la facilità e la sicurezza della procedura (cioè l'iniezione),
  • migliorare la resistenza alla degradazione operata dalle ialuronidasi, poiché l'enzima ialuronidasi non è in grado di riconoscere la conformazione di questi complessi.

Inoltre, la tollerabilità del complesso ibrido è garantita dall'assenza di modifiche chimiche che possono aumentare il rischio di reazioni. Un grado di reticolazione troppo elevato rende, infatti, il polimero meno idrofilo, favorendo reazioni localizzate come dolore e gonfiore. La reticolazione potrebbe anche aumentare l'immunogenicità del prodotto, rendendolo sempre meno simile all’acido ialuronico naturale.

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Complessi ibridi cooperativi di sodio ialuronato e condroitina sodica biotech

L'eccipiente tecnologico utilizzato da IBSA per regolare la viscosità delle soluzioni di acido ialuronico ad alto peso e alta concentrazione è la condroitina biotecnologica (biotech) o non solfata (SC). 
IBSA è in grado di produrre la condroitina non solfata tramite un processo di fermentazione biotecnologica brevettato. L'impiego della condroitina non solfata permette di raggiungere una concentrazione più elevata di glicosamminoglicani senza un aumento significativo della viscosità.