La divisione Corporate Responsibility & Real Estate, completamente riorganizzata nel 2021, è il risultato di una lungimirante visione strategica che accompagna IBSA e il suo Presidente Arturo Licenziati sin dagli esordi. La divisione riporta direttamente alla direzione generale e, come suggerisce il nome, è composta da due grandi anime: il Real Estate, ossia tutto ciò che riguarda i progetti degli stabili, degli uffici, dei siti produttivi, e la Corporate Responsibility, ossia quell’ambito strettamente legato alla sostenibilità. A coordinare tutte queste attività, tanto complesse quando fondamentali, in IBSA troviamo Christophe Almeida Direito, Senior Corporate Responsibility & Real Estate Manager.
Conversazione con Christophe Almeida Direito, Sr Corporate Responsibility & Real Estate Manager
COME SI è EVOLUTO IL CONCETTO DI SOSTENIBILITà IN IBSA?
Lavoro in IBSA da oltre vent’anni e, in questa azienda, l’evoluzione è una costante. IBSA è cresciuta molto rapidamente e continua a farlo, e ciò comporta un aumento della complessità e la necessità di dotarsi di strumenti sempre più innovativi. Negli ultimi anni sentiamo sempre più spesso parlare di sostenibilità, un valore che è sempre stato trasversale in tutti i progetti e le attività di IBSA. Da sempre, infatti, la lungimiranza del nostro Presidente Arturo Licenziati ha fatto sì che l’azienda avesse un riflettore costantemente acceso sugli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale. A coronamento di questa visione, IBSA ha ora deciso di dotarsi di un dipartimento ad hoc che si occupa proprio di sostenibilità.
COME SI ARTICOLA il lavoro del dipartimento Corporate Responsibility & Real Estate?
Il dipartimento in cui opero è una divisione trasversale dell’azienda e si basa sul dialogo e sull’interazione tra i vari dipartimenti. Al Real Estate – ovvero la gestione del parco immobiliare dell’azienda, di cui già mi occupavo – vengono ora affiancate tutta le attività legate alla sostenibilità. Stiamo creando una grande squadra, che attinge a tutti i dipartimenti, prevedendo un rappresentante per ciascuna divisione che si fa portavoce per la sua area dei progetti e delle iniziative di sostenibilità. In realtà, non è nulla di nuovo: ciascun dipartimento, per le proprie competenze, quando pianifica le proprie attività prevede sempre cosa fare per “operare in modo sostenibile”. Condividere questi piani, dialogare, confrontarsi e riunire in un unico team chi segue queste iniziative è la struttura che stiamo dando al dipartimento che gestisco.
Quando parliamo di sostenibilità in un’azienda dobbiamo aver presente tre obiettivi, detti obiettivi ESG. ESG è un acronimo che sta per Environment, Social, e Governance, ovvero i 3 pilastri della sostenibilità. Rappresentano i fattori fondamentali per verificare, misurare e sostenere l’impegno in termini di sostenibilità di un’impresa:
- “E” di Environment, rappresenta i criteri ambientali, che valutano come un’azienda si comporta nei confronti dell’ambiente nel quale è collocata e dell’ambiente in generale;
- “S” di Social, ossia i criteri relativi all’impatto sociale, che esaminano l’impatto e la relazione con il territorio, con le persone, i dipendenti, i fornitori, i clienti e in generale le comunità con cui l’azienda opera o è in relazione.
- “G” di Governance, che riguarda i temi di una gestione aziendale ispirata a buone pratiche e a principi etici.
IBSA è già attiva e molto avanti in ogni area: dalla ricerca di materiali e fonti di energia da impiegare nella produzione alla progettazione di spazi per accogliere le sue Persone, partendo dalla visione di benessere in fase di progettazione e ideazione di ciascun progetto.
L’aspetto che sento più vicino è proprio quello del well-being, e posso affermare che in IBSA siamo sopra la media rispetto a tante aziende nel concretizzare gli obiettivi previsti dalla “S” degli ESG.
Il sito produttivo Cosmos a Lugano, inaugurato lo scorso luglio, ne è un esempio: non si tratta semplicemente di una nuova sede, ma di un progetto di riqualificazione e costruzione di un intero quartiere – il CorPharma – in cui l’attenzione è rivolta sia alle collaboratrici e ai collaboratori IBSA sia alla comunità in cui questo progetto si inserisce. Spazi belli, luminosi, con superfici lisce e piacevoli alla vista e al tatto, sono scelte dettate da un’esigenza di bellezza che va oltre il senso estetico: dare alle nostre Persone un ambiente curato nei dettagli in cui lavorare vuol dire generare benessere, e di conseguenza rendere piacevole la permanenza in quei luoghi dove si mette a frutto la produttività. Come Cosmos, diverse sedi e stabilimenti IBSA verranno ristrutturati (o sono già in fase di ristrutturazione) con la stessa filosofia.
IBSA FONDA IL SUO OPERATO SUI pilastri “Persona, Innovazione, Qualità e Responsabilità”. Quali fra questi sente più vicini alle sue attività quotidiane?
Tutti e quattro sono importanti e presenti in ciò che facciamo. Perseguire la sostenibilità è un atto di Responsabilità verso il pianeta e verso le Persone – collaboratori di IBSA e comunità in cui operiamo – e verso le future generazioni. È la volontà di restituire un valore aggiunto che va oltre la sola produzione di farmaci e, per farlo, dobbiamo avere strumenti di Qualità e che apportino un’Innovazione reale e tangibile.
Che ruolo gioca il fattore ‘umano’ nelle sue attività di tutti i giorni?
È fondamentale. Essere sostenibili non è un’attività che inizia e si conclude in un dato momento, che si porta a compimento e poi si abbandona. La sostenibilità è un percorso, è un modo di pensare e agire che deve accompagnarci sempre, seguendo l’evoluzione dell’azienda e delle circostanze esterne. E la Persona gioca un ruolo fondamentale, poiché ciascuno di noi può dare il proprio contributo, dentro e fuori dal contesto lavorativo, in qualsiasi momento. La mobilità del singolo, per esempio, può essere un punto di partenza: se tutti decidiamo di spostarci in bici, se possibile, o di lasciare a casa l’auto nel tragitto verso l’ufficio, tutti ne trarremmo beneficio e ciascuno avrebbe dato il proprio contributo. L’idea di sostenibilità che abbiamo in IBSA è un approccio al cambiamento, una spinta al miglioramento. Non è però semplice fare sostenibilità solo aspettandosi che tutti decidano di adottare un determinato comportamento. Ecco perché l’altro aspetto fondamentale è la comunicazione. Raccontare che progetti come Cosmos nascono da una visione, condivisa sin dagli esordi di IBSA, di voler fare qualcosa di positivo – spazi accoglienti e funzionali, riqualifica di un quartiere, attenzione ai materiali ecc. – contribuisce a sensibilizzare sul tema e a coinvolgere le persone, facendole sentire al centro di ciò che facciamo, dei cambiamenti che apportiamo.
PER CONCLUDERE, Se dovesse dare un consiglio al sé stesso di 20 anni fa al suo primo giorno di lavoro in IBSA, che consiglio si darebbe?
Di essere aperto a infinte possibilità, perché IBSA è un treno in corsa che non si arresta mai. Quando ho cominciato la mia esperienza in questa azienda non avrei mai immaginato che mi sarei trovato dove sono adesso. Al di là della soddisfazione personale, mi riferisco in particolare alla crescita dell’azienda alla quale ho assistito e alla sua evoluzione, abbracciando con passione ed entusiasmo nuove sfide e progetti. E questo offre nuove possibilità a chi ha la fortuna di prendere parte a questo viaggio, in un percorso ricco di stimoli costanti.